mercoledì 6 gennaio 2016

Io sono. Io non sono.

Io sono. Io non sono. È in questo che io mi perdo, nell'essere e nel non essere. Sono lo specchio in cui tutti e tutte vogliono vedere la loro ombra. Il buio mi assale. Soffoco nelle ombre. Non respiro. Mille immagini si riversono su di me. Il mio vero Sé quale è? Sono donna. Sono uomo. No, io sono androginia. Gloria e condanna dell'essere umano. Gloria dell'unione degli opposti. Condanna alla solitudine.

giovedì 30 luglio 2015

Il Patriarca, la violenza e i corpi che non contano

Sarà volgare ma davvero i nostri corpi non contano una beata minchia in questa società bianca eterosessista e testardamente patriarcale e capitalista. Sono corpi di donne, corpi transgender, corpi in migrazione, corpi precari, corpi animaleschi. Siamo corpi fuori dalla norma.
L'assoluzione di quei maschi violenti che hanno violentato e seviziato una ragazza alla Fortezza di Basso a Firenze ha scatenato sentimenti di rabbia, angoscia, sensazione di sconfitta e infine voglia di rivalsa. Da donna mi sono sentita male. E' qualcosa che ha toccato le mie viscere. Gli atti del racconto dello stupro sono raccapriccianti. Ancora più raccapricciante è la motivazione della sentenza di assoluzione. E' possibile che in questo paese non passi l'idea che lo stupro, la violazione violenta di qualsiasi corpo, sia qualcosa che lede la dignità della persona e non la morale?

sabato 25 luglio 2015

Quando il disprezzo viene dall'interno della comunità transgender

Con la sentenza nr. 15138/15 la Suprema Corte di Cassazione ha detto no alla sterilizzazione forzata delle persone trans* e in questo modo non sarà più necessario la riassegnazione chirurgica del sesso (RCS) per la rettifica degli atti di stato civile. Certo è una grossa conquista per i diritti civili che passa tramite il potere giudiziario essendo l'élite politica italiana incapace di recepire i cambiamenti della società ma purtroppo rimane solo un'interpretazione della legge 164/82 che fa si giurisprudenza ma non è vincolante per le corti locali.

giovedì 18 giugno 2015

Di che Gender stanno parlando?

È almeno dal pontificato di Benedetto XVI che le gerarchie vaticane parlano di ideologia gender. Si può far risalire questo falso ideologico al gruppo francese "Manif pour tous", nato per opporsi alla proposta del matrimonio per tutte e tutti, poi approvata dal parlamento francese.
Se si sfogliano i vari giornali cattolici, Avvenire compreso, organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, non si fa altro che parlare di ideologia gender propagandata da una fantomatica lobby gay. Con ideologia gender essi intendono tutte quelle teorie che vorrebbero eliminare le differenze tra maschio e femmina, eliminare i ruoli di genere e mettere in pericolo la famiglia "naturale", così come intesa dalla dottrina cattolica ovvero un uomo e una donna che si sposano per procreare.

giovedì 12 marzo 2015

Immersioni

In questi giorni spesso mi è capitato direttamente o indirettamente di leggere nei vari forum a tematica trans* si parlava della transizione di genere come di un viaggio. E' un viaggio che capita di fare veramente a poche persone. Questo transumare non ha solo la meta della riassegnazione. E' appunto una transumanza, si va avanti ed indietro. Anche se si pensa che la metà finale è la riassegnazione chirurgica di genere questo benedetto viaggio ci riporta sempre indietro. E' inevitabile riflettere sul proprio passato, sulle profondità più oscure della propria anima, sui rapporti interpersonali. E' un viaggio del profondo che per forza di cose ti spoglia dall'Io e da tutte le sue difese. 
Si è disarmate davanti agli inferi della propria anima. Si sprofonda sempre più giù. Solo in quel marasma nero della propria anima si riesce a risalire in alto. Bisogna immergersi nelle profondità per cercare il tesoro. In molte persone transessuali c'è tanto dolore dovuto al non riconoscimento del proprio Sè fin dalla tenera età, la discriminazione, i problemi che spesso si hanno con le persone che non vogliono capire il percorso intrapreso e poi quando si sceglie di sfidare il mondo intraprendendo un transito tra i generi l'immersione nelle acque profonde è inevitabile. Solo riemergendo da quelle acque si ritorna a vita nuova consapevoli che il passato è qualcosa che ha contribuito a costruire la nostra identità e non un brutto ricordo da eliminare.

giovedì 5 marzo 2015

Transumanze

La transumanza è quel rito atavico che compievano i pastori di pecore delle montagne dove sono cresciuta. In inverno scendevano verso la pianura ed il mare. In primavera tornavano sulle colline e sugli alti pascoli dell'Appennino. Oggi vivo in un ambiente meno arcaico, sono pienamente immersa in una caotica vita di città, in una società post-moderna che non ha mai conosciuto la modernità, fatta di precarietà lavorativa, studi universitari, amici (ero più solitaria e meno social sulle montagne) ed impegno politico-sociale. E' una vita frenetica, veloce. Non c'è più quella lentezza della mia terra arcaica. Però è rimasta la transumanza. E ora car* lettore/lettrice ti chiederai ma quale transumanza possa esserci in città? Non ci sono greggi. Al massimo greggi di uomini e donne ma non mi riferivo a questo. La transumanza che ho ritrovato nella post-modernità ma che già vivevo nel mio piccolo mondo arcaico è quella dei generi.
Molte persone come me vanno e vengono tra i generi, su e giù, ora maschio, ora femmina, ora androgina. E' un continuo transumare. Poi mi fermo e inizio una nuovo e straordinario viaggio da cui credo che non tornerò indietro. E' il viaggio dell'adeguamento del mio corpo al mio genere d'elezione. Sì, sono una donna transgender.
Le transumanze incontrate in questi anni sono tante. La sessualità è probabilmente una continua transumanza. E' un caotico ed orgiastico viaggio polimorfo. Più cerchiamo di darle una certa direzione ed essa più la cambierà. Allora il mio obiettivo è raccontare queste transumanze queer, questi viaggi strambi della sessualità umana che va oltre la norma.