giovedì 12 marzo 2015

Immersioni

In questi giorni spesso mi è capitato direttamente o indirettamente di leggere nei vari forum a tematica trans* si parlava della transizione di genere come di un viaggio. E' un viaggio che capita di fare veramente a poche persone. Questo transumare non ha solo la meta della riassegnazione. E' appunto una transumanza, si va avanti ed indietro. Anche se si pensa che la metà finale è la riassegnazione chirurgica di genere questo benedetto viaggio ci riporta sempre indietro. E' inevitabile riflettere sul proprio passato, sulle profondità più oscure della propria anima, sui rapporti interpersonali. E' un viaggio del profondo che per forza di cose ti spoglia dall'Io e da tutte le sue difese. 
Si è disarmate davanti agli inferi della propria anima. Si sprofonda sempre più giù. Solo in quel marasma nero della propria anima si riesce a risalire in alto. Bisogna immergersi nelle profondità per cercare il tesoro. In molte persone transessuali c'è tanto dolore dovuto al non riconoscimento del proprio Sè fin dalla tenera età, la discriminazione, i problemi che spesso si hanno con le persone che non vogliono capire il percorso intrapreso e poi quando si sceglie di sfidare il mondo intraprendendo un transito tra i generi l'immersione nelle acque profonde è inevitabile. Solo riemergendo da quelle acque si ritorna a vita nuova consapevoli che il passato è qualcosa che ha contribuito a costruire la nostra identità e non un brutto ricordo da eliminare.

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