giovedì 18 giugno 2015

Di che Gender stanno parlando?

È almeno dal pontificato di Benedetto XVI che le gerarchie vaticane parlano di ideologia gender. Si può far risalire questo falso ideologico al gruppo francese "Manif pour tous", nato per opporsi alla proposta del matrimonio per tutte e tutti, poi approvata dal parlamento francese.
Se si sfogliano i vari giornali cattolici, Avvenire compreso, organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, non si fa altro che parlare di ideologia gender propagandata da una fantomatica lobby gay. Con ideologia gender essi intendono tutte quelle teorie che vorrebbero eliminare le differenze tra maschio e femmina, eliminare i ruoli di genere e mettere in pericolo la famiglia "naturale", così come intesa dalla dottrina cattolica ovvero un uomo e una donna che si sposano per procreare.
Tutto ciò porta confusione se viene accostato quel termine con un campo del sapere umano che di complottistico sicuramente non ha nulla che sono gli studi di genere. Gli studi di genere sono un settore delle scienze umane multidisciplinare interessato allo studio dei significati della sessualità. Questi studi partono soprattutto dalle riflessioni delle femministe sulla decostruzione del genere e sono influenzati da pensatori come Foucault e Derrida. Solo successivamente questi studi si allargano all'orientamento sessuale e all'identità di genere con l'introduzione degli studi queer negli anni 1990.
Entrato nel pensiero post-moderno, la decostruzione come metodo che mette in luce gli scarti, le discontinuità, le aporie e le faglie di un sistema non può essere compatibile con il bisogno della chiesa cattolico-romana di mantenere in piedi e di proteggere un sistema ideologico e simbolico congeniale alla detenzione del potere economico e politico.
Ammettere che il genere è una costruzione sociale e che è distinto dal sesso e dai ruoli di genere contrasta fortemente con il simbolismo cattolico "del maschio e femmina li creò" facendo aderire genere e ruoli al dato biologico escludendo poi tutta una serie di scarti di genere che non rientrano in questa norma binaria, come transgender o intersex. I ruoli di genere sono ben rappresentati nei simboli usati dal cattolicesimo romano. Dio è lo sposo. La chiesa, fatta di essere inferiori, è la sposa. Dio è il maschio che domina. La chiesa è la donna-sposa sottomessa.
Questo problema di sentirsi attaccati dal nuovo modo di intendere il mondo è molto sentito dalle gerarchie vaticane. Infatti se leggiamo gli ultimi messaggi agli episcopati dell'America Latina il Papa insiste sulla difesa della famiglia "naturale". Nei paesi del Sud America è iniziata una piccola rivolta post-coloniale all'eteronormatività imposta dopo la conquista degli spagnoli e dei portoghesi. Nelle comunità cristiane non è difficile trovare donne che per scelta hanno figli con diversi uomini, lesbiche o persone transgender.
Quindi a livello globale la chiesa cattolica-romana è sotto attacco ma non per questo sarà meno aggressiva.
Dall'altro lato ci siamo noi, le frocie, il movimento lgbtiq, che almeno in Italia non vive i suoi momenti di gloria. Siamo immersi in un paese dove vige la pax renziana e ogni somma popolare è assopita. E' un paese addormentato ed allineato, sommerso da scandali nella pubblicazione amministrazione con conseguente mercificazione del welfare e dei diritti.
A quanto pare anche le frocie siano in questo sonno renziano. Aspettando una Cirinnà di turno o uno Scalfarotto senza mai fare una riflessione seria su come possiamo essere davvero propulsori di libertà ci allineiamo ai partiti. Liberati e liberate dall'eteronormativa dovremmo essere soggetti che contagiano chiunque con la propria libertà, anche la sentinella in piedi più incallita.
Il movimento non ha voluto essere anti-sistema, non ha seguito Mario Mieli e dimentica lo spirito di Stonewall.
Il sistema ci ha inglobato, ci ha ingurgitato e vomitato, parafrasando Mieli. Il vero nemico è il consumismo ed il capitalismo ed ogni volta cambia volto. Per mantenere il suo potere una volta diventa amico dei gay e delle lesbiche per spingerli a spendere. Un'altra volta per proteggere i poteri forti e reazionari si nasconde dietro la protezione dei bambini e si inventa l'ideologia gender. Stiamo davvero attente e attenti. L'unico modo per combattere questo modello di società fallimentare è cambiare paradigma e bisogna iniziare da ognuna ed ognuno di noi.
L'omofobia, la transfobia, la bifobia, la lesbofobia ed il sessismo e la violenza si possono combattere non con leggi punitive inutili ma costruendo una società meno individualista e, non mi vergogno ad usare questo termine, più collettivista. Sarà utopico ma la speranza è l'ultima a morire.

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